Questa voce include tutti i laghi situati (anche parzialmente) entro i confini della provincia autonoma di Trento, in Trentino-Alto Adige. Sono inclusi tutti i laghi naturali catastati e alcuni laghi artificiali rilevanti; l'elenco è suddiviso per bacino idrografico.

Il Trentino conta un numero considerevole di laghi; esclusi quelli artificiali, temporanei o minuscoli, sono oltre 320 in un territorio grande appena 6300 km², a fronte dei circa quattromila laghi conosciuti per tutto l'arco alpino, tanto che la provincia è soprannominata "la Finlandia d'Italia". Tra i laghi naturali catastati del Trentino, solo una quarantina si trova sotto ai 1200 metri di altitudine, ma tra questi vi sono tutti i più grandi; per la maggioranza sono laghi di sbarramento. Tutti i restanti sono laghi alpini, ossia si trovano a quota superiore di 1500 m s.l.m. (non è catastato alcun lago tra i 1200 e i 1500), e sono per la stragrande maggioranza laghi di origine glaciale (di cui, nello specifico, oltre centocinquanta sono laghi di circo).

Bacino idrografico dell'Adige (primario)

Il fiume Adige, secondo in Italia per lunghezza e terzo per bacino idrografico, entra nella provincia di Trento dalla chiusa di Salorno, percorrendo la Piana Rotaliana, attraversando la città di Trento e proseguendo tramite la Vallagarina verso Verona; nella provincia di Trento, oltre alla Val d'Adige trentina propriamente detta, il suo bacino comprende anche le valli del Leno, quelle di Gresta e Loppio e la punta settentrionale della val dei Laghi. Fanno parte del bacino anche quelli dei torrenti Avisio, Fersina e Noce che, avendo una superficie considerevole, in questa pagina sono elencati a parte, così come quello dell'Ega (torrente dell'Alto Adige, al cui bacino afferisce un solo lago inserito nella sezione "Bacini idrografici di altre province").

La valle dell'Adige era occupata, anticamente, da un vasto acquitrino punteggiato qua e là da laghetti di cui ora non resta alcuna traccia; tra questi si possono ricordare i laghi di Romagnano (180 m, citato nel 1209), Lidorno (c. 180 m, prosciugato nel 1510 circa), Aldeno e Covalo (entrambi citati nel libro delle Dessignanze del 1339), Ravina (c. 260 m, citato 1689), Vela e Torto (presso Trento, entrambi menzionati nel 1339); sono documentati dei laghi presso l'attuale Zambana Vecchia (1335) e un Lago Morto o Tremol a Nave San Rocco (nominato ancora in documenti del Novecento). Sono scomparsi altresì due dei tre laghi che davano il nome a Terlago, il lago Agamenor e il Lagostel (c. 430 m, prosciugati 1500 e 1700 circa), così come il lago di Echen presso Folgaria, ora trasformato in torbiera e protetto come biotopo. I laghi rimasti sono i seguenti:

Bacino idrografico dell'Avisio

L'Avisio nasce dalla Marmolada, attraversa le valli di Fassa, Fiemme e Cembra e sfocia nell'Adige presso Lavis, all'estremità meridionale della Piana Rotaliana. Il suo bacino idrografico, che copre 940 km², è quindi un sottobacino di quello dell'Adige.

Storicamente, il bacino dell'Avisio comprendeva anche alcuni laghi oggi scomparsi: sul monte Barco i laghi di Palù Gros (890 m) e di Palù Longa (915 m) hanno dato origine al Biotopo Monte Barco. Sul gruppo del Lagorai è scomparso il lago di Valbona (1829 m); sul gruppo del Catinaccio, il laghetto Larsec (2365 m); sul gruppo del Sella il laghetto al rifugio Boè (2690 m). Era documentato anche un lago di Valda sul Monte Castion, la cui esatta posizione è incerta, forse identificabile con l'odierna torbiera del Lagabrun (1050 m).

Bacino idrografico del Brenta

Il Brenta nasce dai laghi di Levico e Caldonazzo, percorre la Valsugana entrando in Veneto e va a sfociare nel mare Adriatico; il suo bacino in provincia di Trento copre 709 km², e include anche quello del torrente Cismon (che però confluisce nel Brenta in provincia di Vicenza, presso Cismon del Grappa).

Come quella dell'Adige, anche la valle del Brenta era un tempo assai paludosa e ospitava diversi specchi d'acqua oggi scomparsi: tra questi il medievale lago delle Lochere presso l'abitato di Caldonazzo, il Lago Morto e il Lago dei Masi (428 e 450 m), entrambi vicini a Novaledo e scomparsi a Ottocento inoltrato, e il lago di San Martino, situato forse vicino a Marter. Sul gruppo di Cima d'Asta sono scomparsi i quattro laghetti di Monte Corno Moro (2030-2130 m) e il secondo laghetto Tombolin di Caldenave (2150 m); sul gruppo del Lagorai i laghetti di Malga Montaletto (1963 m), Malga Ziolera (1990 m) e Monte Ziolera (2169 m); sul gruppo del Fravort il Lago Piccolo (1759 m).

Oltre a questi è da segnalare il lago di Rebrut, o di Caoria, o Nuovo di Canal San Bovo, un lago di sbarramento posto nella valle del Vanoi a monte di Canal San Bovo: formatosi nel 1825 a seguito di eventi franosi, esondò più volte e con molti danni durante l'Ottocento, fino alla disastrosa rottura finale della diga naturale nel 1882, che è ricordata come uno dei più gravi eventi calamitosi nella storia del Trentino.

Bacino idrografico del Chiese

Il Chiese nasce dal monte Fumo sul gruppo dell'Adamello; scorre per la val di Fumo e la val Daone e, presso Creto, entra in valle del Chiese ricevendo le acque del torrente Adanà; sul confine con la provincia di Brescia si getta nel lago d'Idro, da cui esce per confluire infine nell'Oglio. Nella provincia di Trento, il suo bacino copre 414 km²; di esso facevano parte i laghetti di Pozza (2130 m), situati sull'Adamello e oggi scomparsi.

Bacino idrografico del Fersina

Il torrente Fersina nasce dal lago di Erdemolo e sfocia nell'Adige a Trento; il suo bacino, che è quindi un sottobacino di quello dell'Adige, va dalla val dei Mocheni fino alle pendici orientali del Monte Calisio, includendo tutto l'altopiano di Piné e la vallata a nord della Sella di Pergine, per un'area di 182 km².

Oltre ai seguenti laghi, del suo bacino facevano parte il lago di Mosenigo (c. 800 m), citato nel 1380 e situato nelle vicinanze di Mazzanigo (Civezzano), e il laghetto di Cima Sette Selle sul Fravort (2067 m), entrambi scomparsi.

Bacino idrografico del Noce

Il Noce nasce in Val di Peio dalla confluenza di due torrenti, il Noce Nero e il Noce Bianco; percorre la Val di Sole, la Val di Non e quindi la Piana Rotaliana, dove si unisce all'Adige nei pressi di Zambana Vecchia. Il suo bacino idrografico, che copre 1 370 km², è quindi un sottobacino di quello dell'Adige.

Tra i laghi scomparsi che afferivano a questo bacino si ricordano quello di Ruffré (c. 1230 m), esistente sino dal 1870 circa, quello di Coredo (867 m), i laghi di Sanspirito e della Colombera (720 m) presso Tuenno, nati dalla divisione di un unico bacino originario e di cui ora resta solo qualche tratto paludoso, il lago della Regola (1233 m) nel bacino del torrente Novella, del quale Vittorio Largaiolli studiò le diatomee nel 1901, e il laghetto Palù di Tremole sul Monte Ori presso Fondo (1750 m). Sul gruppo della Presanella, lago Azzurro (c. 1980 m), terzo laghetto di Val Presanella (2450 m), laghetto Cima dei Pozzi (2760 m), laghetto dell'Om (2430 m), terzo laghetto di Monticello (2600 m), Pozza dei Garzoni (1780 m), lago di Stablò (1712 m, ridotto a torbiera); sul gruppo dell'Ortler, laghetti Vedretta del Careser (2700 m), laghetto Busa del Diavolo (2509 m), laghetto Cima Vedrigana (2530 m), laghetto Saentin (2390 m), terzo e quarto laghetto di Sternai (2850 e 2860 m); sul gruppo Luco-Macaion il laghetto Palù Longa (1570 m).

Bacino idrografico della Sarca

La Sarca (o il Sarca) nasce a Pinzolo dalla confluenza della Sarca di Campiglio (che ha le sorgenti a Campo Carlo Magno) e dalla Sarca di Nambrone (che ha origine nell'omonima valle nel gruppo della Presanella). Percorre la Val Rendena verso sud, devia verso est presso Tione di Trento e alle Sarche entra nella bassa Val dei Laghi, proseguendo fino a gettarsi nel lago di Garda a Torbole. Il suo bacino ha un'estensione di 1 291 km².

Vari laghetti di breve durata si sono formati nel corso dei secoli nella zona delle Marocche di Dro; tra questi è da citare il Laghetto di Pietra Murata, documentato dal 1452 sino alla fine del Settecento, e forse coincidente con uno degli altre tre laghi scomparsi che si trovavano intorno al paese di Pietramurata, ossia il Lago Nero, il Lago le Strette e il Lago della Casina. Sul gruppo dell'Adamello sono scomparsi i laghetti di Folgorida (2506 m) e lago di Redont (2150 m).

Bacini idrografici di altre province

Note

Bibliografia

  • Gino Tomasi, I trecento laghi del Trentino, Artimedia-Temi, 2007, ISBN 8885114830.

Altri progetti

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